mercoledì 5 ottobre 2016
Scusate se sono lungo
Il dibattito su oligarchia e democrazia, sorto dopo il faccia a faccia tra Zagrebelsky e Renzi e il commento di Scalfari è, nonostante la qualità delle persone coinvolte, del tutto surreale. E’ come se nessuno si rendesse conto che quello cui stiamo assistendo è un tutt’uno con la crisi economica e la crescita delle diseguaglianze. La democrazia non è un “diritto” inalienabile. Per inciso, dato il mio mestiere, come l’informazione. Nascono entrambe come traduzione politica e istituzionale dell’allargarsi degli aventi interessi, non interesse, nelle decisioni. Cioè con l’affermarsi della borghesia che non sopporta più che il potere decisionale sia nelle poche mani di monarchia e nobiltà. E’ una democrazia che infatti funziona per censo e non per nascita. Limitata nei numeri. Ci vorranno più di cento anni anni di lotte per farla diventare la democrazia di tutti gli uomini, e almeno altri cinquanta anni per farla diventare quella di tutte le donne. Lo diventa solo quando le organizzazioni degli esclusi riescono a far convergere le loro forze, dimostrando che gli aventi interessi sono tutti coloro che subiscono le conseguenze delle decisioni e non solo coloro che ne traggono vantaggi. La democrazia si espande, tra parlamenti eletti, ricordatevi che da noi il Senato era di nomina regia come la Camera dei Lord era di diritto dinastico, e corpi intermedi, partiti, sindacati, associazioni, man mano che i diritti economici e il benessere economico si espandono in strati sempre più larghi della popolazione. In certi casi l’evento sociale precede quello politico, in altri viene importato dall’estero e lo precede, come nel caso della Costituzione italiana, che è importata dall’estero perchè la libertà arriva sulla punta delle baionette americane e russe. Oggi assistiamo al fenomeno opposto. La ricchezza si concentra, “quindi” le decisioni si accentrano. Si fanno opache, non democratiche, dai corridoi di Bruxelles a quelli del TTIP, dalle evasioni fiscali multinazionali di Apple, ai giochi sull’Euribor di Deutsche bank. E’ di nuovo la democrazia degli aventi interesse ai danni degli aventi interessi, che gli inglesi definiscono shareholders contro stakeholders. Non è un fenomeno politico, una sovrastruttura. E’ un fenomeno strutturalmente economico. Non si vogliono controlli, quindi raccontiamo che la politica è corruzione, spreco, perdita di tempo, casta. Buttiamo in pasto ai gonzi 215 poltrone di senatori e non facciamogli capire che abbiamo appena cancellato 50 milioni di voti. E’ la democrazia che diventa oligarchia, perchè è la borghesia dello 0,1% che sta tornando ad essere nobilità di roba.
10 commenti:
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Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl problema è che siamo gonzi, e lo siamo nel momento storico della massima disponibilità di informazioni.
RispondiEliminaCerto, le informazioni di cui disponiamo non sono tutte, ma abbiamo quanto ci basta per porci dei dubbi.
In realtà il problema non sono nemmeno le informazioni "celate", infatti basta leggere un poco per capire, ad esempio, la truffa delle preferenze dell'Italicum (in TV qualcuno diceva che questa meraviglia di legge permette agli elettori di scegliere direttamente i 2/3 dei deputati: semplicemente falso!): in tal caso il problema è il mancato approfondimento di chi riceve l'informazione.
È vero, la borghesia dello 0,1% è la nuova nobiltà, ma ancora non mi sembra esista una nuova lotta di classe del resto della popolazione o, almeno, della parte più sviluppata di essa.
Siamo gonzi.
No Donald. In effetti non c'è. Anche perchè con un gioco di prestigio da almeno due decenni coloro che dovrebbero guidarci ci guidano in retromarcia. Ma il gioco è pericoloso, può scappare di mano. E' successo in Gran Bretagna, potrebbe quasi succedere in America. e i più intelligenti, come De Benedetti nell'intervista al Corriere, iniziano a sentire odore di bruciato.
RispondiEliminagrande lezione di Storia e di Sociologia !
RispondiEliminaSpettacolare !Complinmenti Massimo !
Massimo Mi era sfuggito nei commenti !
RispondiEliminaTu che dai dell'intelligente ( cosa peraltro condivisibile !) all' Ing. De Benedetti e' cosa quanto meno anomala ho sempre pensato che pur considerandolo tale fossi su un altra sponda almeno intellettualmente ! Mi faresti capire come mai la pensi al suo stesso modo ? Grazie
Ah si lo ero, cioè lo sono. E' lui che ha cambiato sponda e viene sulla mia. Ne parlerò in un altro post che completa questo
EliminaSon convinto che il no ci lascia come stiamo. Paura dei cambiamenti?? No affatto non son cosi conservatore radicale fondamentalista, avrei piace che questi politicanti ascoltino la base, la gente. Se cambiamento dovra esserci lo faccia un parlamento conposto da persone politicamente preparate e non i soliti improvvisi......
RispondiEliminaSon convinto che il no ci lascia come stiamo. Paura dei cambiamenti?? No affatto non son cosi conservatore radicale fondamentalista, avrei piace che questi politicanti ascoltino la base, la gente. Se cambiamento dovra esserci lo faccia un parlamento conposto da persone politicamente preparate e non i soliti improvvisi......
RispondiEliminaLa mia sensazione e che dall' ingresso in Europa ci stanno alienando con sacrificio che oggi le cose possono sembrare dure lo studio lapprendistato Che il futuro sarà sicuramente migliore. Ma ce qualcuno pochi Che sta facendo cassa subito e non solo economica a spese delle masse provando e in alcuni casi guidando gli eventi
RispondiEliminaLa mia sensazione e che dall' ingresso in Europa ci stanno alienando con sacrificio che oggi le cose possono sembrare dure lo studio lapprendistato Che il futuro sarà sicuramente migliore. Ma ce qualcuno pochi Che sta facendo cassa subito e non solo economica a spese delle masse provando e in alcuni casi guidando gli eventi
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