Qualche giorno fa Ezio Mauro nel ripercorrere tutta la parabola di Berlusconi ha aggiunto una domanda a quella famose di Peppe D’Avanzo. Chiamandolo ancora, e già qui c’è un accenno di risposta, Cavaliere, chiede, ma ne è valsa la pena? Perdio se lo è valsa! Guardate come un paese intero ha appena festeggiato, quasi con affetto e nostalgia, il compleanno di un pregiudicato, come se nulla ci fosse nel suo passato se non gaffes, ragazze scosciazzate e barzellette. Per cui di domanda ne sorge spontanea una dodicesima da porgere a Mauro e tramite lui a tutti noi. Ezio ma ne è valsa la pena? Battaglie, girotondi, elezioni, inchieste. Per arrivare dove? Al Ponte di Messina, al lasciatemelo dire al posto del mi consenta? Ad Alfano inamovibile al Viminale manco fosse Scelba. Al tessitore Verdini. Alla farsa incostituzionale dell’Italicum. Alla confessione la riforma costituzionale nel merito è di destra quindi non capisco perchè non la votino. All’articolo 18? Tu scrivi “quella partita durata vent’anni tra Berlusconi e la sinistra è finita e la sinistra non sa che gioco deve giocare”. Ezio, era parte di una partita molto più grande, in pieno svolgimento; e la sinistra la sta giocando dalla parte sbagliata.